Pelle: sfatiamo i miti più diffusi

La pelle: un materiale che la maggior parte di noi ha indossato, ma di cui non tutti conoscono le origini. Ci sono molti miti che circondano la pelle: la sua provenienza, le pratiche che la circondano e il suo impatto sull'ambiente. Chiariamo alcuni fatti e sfatiamo alcuni miti comunemente diffusi su questo materiale e le sue controparti vegane.

La pelle: un materiale che la maggior parte di noi ha indossato, ma di cui non tutti conoscono le origini. Ci sono molti miti che circondano la pelle: la sua provenienza, le pratiche che la circondano e il suo impatto sull'ambiente. Chiariamo alcuni fatti e sfatiamo alcuni miti comunemente diffusi su questo materiale e le sue controparti vegane.

 

La pelle animale è biodegradabile.

Questo, in fondo, è vero. Qualsiasi fibra o ingrediente naturale è soggetto ad un normale processo di biodegradazione nel tempo (con “biodegradare”, infatti, si vuole sostituire il termine “marcire” poiché respingente). Per ovvi motivi, l'industria non desidera che il prodotto si biodegradi nell'armadio del consumatore, perciò la pelle viene sottoposta ad una serie di trattamenti e lavorazioni per evitarne la naturale biodegradazione. Le pelli sono trattate con sostanze chimiche come cromo, alluminio e derivati del catrame di carbone per garantire la longevità. Queste sostanze possono essere altamente tossiche e avere un effetto velenoso e inquinante sull'ambiente.

 

La pelle animale è priva di plastica.

Questo è un mito comune che ancora una volta torna alla questione della durabilità. Per preservarne l'aspetto e la qualità, la pelle animale ha spesso un rivestimento in plastica (comunemente poliuretano). Quindi, mentre l'industria ama puntare il dito contro la pelle vegana perché "fatta di plastica", la triste verità è che la plastica è molto presente nella moda e nella nostra società in generale, neppure la pelle animale non ne è esente. Non è una cosa della quale l'industria va fiera (comprensibilmente), ma pochi prodotti di abbigliamento o accessori sono completamente privi di plastica e derivati del petrolio. 

Oggi sono disponibili molti tessuti in ecopelle vegana di derivazione vegetale e bio-based - come ad esempio pelle di mela, pelle di mais e pelle di cactus - e alcuni di loro hanno una piccola quantità di poliuretano per migliorarne resistenza e durata nel tempo. La buona notizia è che la ricerca di materiali plastic-free e biodegradabili sta avanzando velocemente, infatti oggi è già disponibile un'alternativa vegetale completamente priva di plastica.

La pelle animale è naturale.

La pelle è solo naturale finché è ancora sull'animale a cui appartiene. Il sistema di allevamento intensivo da cui proviene la pelle animale è tutt'altro che naturale: gli animali vivono in condizioni estremamente affollate ed esposti malattie. Le madri sono separate dai loro cuccioli, altro fattore tutt’altro che naturale. Inoltre, le mucche utilizzate per la pelle vengono uccise molto prima dell'età in cui sarebbero morte naturalmente: le mucche nei sistemi commerciali vengono uccise attorno ai due anni, mentre in natura sarebbero vissute intorno ai 20 anni. Aggiungiamo a questo il suddetto processo di concia e le sostanze chimiche che questo comporta, ed è chiaro quanto l'industria della pelle sia lontana dalla natura.

 

La pelle animale è un sottoprodotto dell'industria della carne.

Molti consumatori sono stati indotti a credere che la pelle esista solo per ridurre gli sprechi dell'industria della carne. Anche se così fosse, sostenere economicamente quest’industria comporta il finanziamento di un indotto che danneggia enormemente l’ambiente, gli animali e conseguentemente anche gli esseri umani. Tuttavia, l’industria della pelle è un'industria redditizia a sé stante, che sta in piedi perché esiste una domanda. Il mercato della pelletteria potrà arrivare al valore di 738 miliardi di dollari entro il 2030, il che rende chiaro che questo commercio esiste per massimizzare i profitti, non per risolvere un problema di spreco. Molto spesso, le mucche allevate per la produzione di pelle pelle appaiono così malnutrite che non c'è alcuna possibilità che siano state allevate per la loro carne.

 

La pelle animale può essere cruelty-free.

L'industria della pelle, così come i produttori di borse ed accessori in pelle, spesso suggeriscono e comunicano ai consumatori che le pratiche utilizzate seguano standard elevati e regole stringenti, ma nessuna norma o regolamento riesce a garantire effettivamente agli animali negli allevamenti intensivi una vita dignitosa. I prodotti realizzati con pelle animale derivano dall'allevamento intensivo, in cui gli animali vivono in condizioni anguste e sporche. Sono soggetti a mutilazioni come castrazione, marchiatura e taglio della coda senza alcun sollievo dal dolore. Spesso il loro viaggio al mattatoio è lungo ed estenuante, e alla fine attende loro una morte orribile: comunemente, i macchinari usati per stordire le mucche non funzionano correttamente, e sono ancora coscienti quando vengono tagliate a pezzi. I corpi degli animali non sono nostri da usare,  e non c'è un modo etico di sfruttare e uccidere un essere senziente il cui desiderio è quello di vivere la propria vita in pace.

Speriamo che questo articolo ti abbia aiutato a capire perché è importante trovare delle alternative alla pelle convenzionale. 

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