La pelle animale è naturale.
La pelle è solo naturale finché è ancora sull'animale a cui appartiene. Il sistema di allevamento intensivo da cui proviene la pelle animale è tutt'altro che naturale: gli animali vivono in condizioni estremamente affollate ed esposti malattie. Le madri sono separate dai loro cuccioli, altro fattore tutt’altro che naturale. Inoltre, le mucche utilizzate per la pelle vengono uccise molto prima dell'età in cui sarebbero morte naturalmente: le mucche nei sistemi commerciali vengono uccise attorno ai due anni, mentre in natura sarebbero vissute intorno ai 20 anni. Aggiungiamo a questo il suddetto processo di concia e le sostanze chimiche che questo comporta, ed è chiaro quanto l'industria della pelle sia lontana dalla natura.
La pelle animale è un sottoprodotto dell'industria della carne.
Molti consumatori sono stati indotti a credere che la pelle esista solo per ridurre gli sprechi dell'industria della carne. Anche se così fosse, sostenere economicamente quest’industria comporta il finanziamento di un indotto che danneggia enormemente l’ambiente, gli animali e conseguentemente anche gli esseri umani. Tuttavia, l’industria della pelle è un'industria redditizia a sé stante, che sta in piedi perché esiste una domanda. Il mercato della pelletteria potrà arrivare al valore di 738 miliardi di dollari entro il 2030, il che rende chiaro che questo commercio esiste per massimizzare i profitti, non per risolvere un problema di spreco. Molto spesso, le mucche allevate per la produzione di pelle pelle appaiono così malnutrite che non c'è alcuna possibilità che siano state allevate per la loro carne.
La pelle animale può essere cruelty-free.
L'industria della pelle, così come i produttori di borse ed accessori in pelle, spesso suggeriscono e comunicano ai consumatori che le pratiche utilizzate seguano standard elevati e regole stringenti, ma nessuna norma o regolamento riesce a garantire effettivamente agli animali negli allevamenti intensivi una vita dignitosa. I prodotti realizzati con pelle animale derivano dall'allevamento intensivo, in cui gli animali vivono in condizioni anguste e sporche. Sono soggetti a mutilazioni come castrazione, marchiatura e taglio della coda senza alcun sollievo dal dolore. Spesso il loro viaggio al mattatoio è lungo ed estenuante, e alla fine attende loro una morte orribile: comunemente, i macchinari usati per stordire le mucche non funzionano correttamente, e sono ancora coscienti quando vengono tagliate a pezzi. I corpi degli animali non sono nostri da usare, e non c'è un modo etico di sfruttare e uccidere un essere senziente il cui desiderio è quello di vivere la propria vita in pace.